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I Futures

I contratti futures hanno ad oggetto l’acquisto o la vendita di una quantità standard di una data attività finanziaria o reale, per consegna futura ad una data prestabilita, contro il pagamento di un prezzo. Si tratta quindi di contratti a termine in cui le caratteristiche principali sono standardizzate e la contrattazione tra le parti, che si svolge in un mercato organizzato, verte soltanto sul prezzo.

I contratti futures presentano due caratteristiche fondamentali:

1) un elevato “effetto leva”

2) la negoziazione in un mercato organizzato caratterizzato dalla presenza di un organismo, la “Clearing house” che, attraverso il sistema della marginazione riesce a garantire il buon fine di tutte le operazioni concluse.

L’effetto leva rappresenta la caratteristica degli strumenti derivati di amplificare i guadagni e le perdite che si otterrebbero sul sottostante. Ciò é rappresentato dal fatto che l’investimento richiesto dall’operatività in derivati è pari soltanto ad una frazione del controvalore del sottostante, mentre i guadagni o le perdite sono rapportate al sottostante stesso.
La misura dell’effetto leva è espressa dal rapporto tra il valore del sottostante e l’investimento iniziale.
Vedremo dopo che significa in termini pratici

Ora mentre appare intuitivamente chiaro il senso di un future o opzione su di una merce qualsiasi o su una azione (compro -o vendo- un tonnellata di grano/caffe/ titoli Eni ecc ecc a tot prezzo entro il dicembre/marzo ecc ecc prossimo) può sembrare un po’ meno intuitivo il senso del future su indici azionari, tassi ecc.

In questo caso l’entità sottostante è un indice, quindi un numero, e ciò potrebbe disorientare.
Per capirci bisogna riflettere che l’indice (o un suo multiplo o sottomultiplo) identifica un sottostante che è un portafoglio azionario.
Un indice di borsa è la media dei prezzi delle azioni che lo costituiscono, le sue variazioni quotidiane dipendono dalla variazione delle quotazioni delle azioni che lo compongono.
(ogni Indice è strutturato in modo diverso il FTSE MIB ad esempio è costituito da 40 azioni ognuna delle quali pesa in maniera diversa -sul sito della borsa italiana si può trovare la relativa tabella con i pesi delle singole azioni-, lo S&P 500 rappresenta i principali cinquecento titoli USA, il Dow Jones 30 i primi 30 titoli USA, l’EUS 50 = le principali 50 azioni del marcato Europeo ecc ecc

Per ogni indice un punto vale in maniera diversa
FTSEMIB = 5 Eu(ro), EUs50=10 Eu , il Dax =25 Eu, il DowJ 30 = 10$, S&P = 250$

Per il MIB quando l’insieme della azioni sottostanti perde 5 Euro, l’indice perde un punto o viceversa. Per capirci meglio, (non è esattamente così ma quasi del tutto così… per motivi troppo lunghi e pallosi da spiegare) domani mattina impegno X capitale e acquisto un pacchetto dei titoli 40 del Mib replicando le percentuali di composizione dei singoli titoli.
Domani il MIB chiude a +1.5% = il mio capitale iniziale sarà aumentato a fine giornata di +1.5% in quanto il pacchetto di azioni avrà nel suo complesso guadagnato il 1.5%.

Poiché questa operazione sarebbe difficile e costosa per commissioni, tempo (e poi davvero pallosa), io mi compro (o vendo) un future sul MIB alla cui scadenza per monetizzare non occorrerà procedere all’effettiva consegna o vendita del portafoglio sottostante, bensì alla liquidazione per contanti della differenza rispetto a quando sono entrato.
(in fondo mi pare che è lo stesso concetto alla base dei CFD…. )

Alla data di scadenza del contratto, se il livello dell’indice è superiore al prezzo a termine pattuito, il compratore a termine dell’indice riceve dal venditore la differenza, mentre se il valore dell’indice è inferiore al prezzo pattuito è il compratore che versa al venditore la differenza.

Sono quattro gli elementi principali che concorrono a determinare la variazione del future:

  • Valore del sottostante: è l’elemento che influisce maggiormente nella determinazione del prezzo future; più aumenta il valore del sottostante e più naturalmente crescono le quotazioni del contratto derivato.
  • Tasso di interesse: il future è correlato positivamente alla variazione dei tassi di interesse.
  • Dividendi: più aumentano i dividendi distribuiti dai titoli sottostanti l’indice e minore sarà il valore di riferimento del future. Quando i tassi di interesse sono minori dei dividendi, il future quoterà a valori inferiori a quelli dell’indice.
  • Tempo a scadenza: più lungo è il periodo di tempo mancante alla scadenza del contratto e maggiore è, solitamente, il prezzo del future rispetto al sottostante

Prima di andare avanti per chiudere questa introduzione ai futures e’ assolutamente necessario chiarire bene che cosa si intende per effetto leva e che cosa si intende per marginazione.
Cercando di chiarire questi concetti spero che si chiarisca meglio anche come funziona l’investimento in future.

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